Cicatrice: Segno cutaneo

La mente può dimenticare, ma i nostri tessuti no. Un trauma, una ferita, una malattia o un’operazione chirurgica marchiano la pelle con segni che fino a ieri consideravamo con rassegnazione come indelebili. Oggi non è più così. Dalla riduzione di una cicatrice estesa, fino al progressivo trattamento estetico per ridurla e rendere nuovamente uniforme la pelle, sono diverse le nuove soluzioni offerte dalla chirurgia estetica di ultima generazione. Seguiteci passo passo per scoprire le possibilità per far “dimenticare” alla nostra pelle un vecchio trauma.

Che cosa sono le cicatrici

Le cicatrici sono i segni lasciati sulla pelle dopo un intervento chirurgico, un trauma o una malattia che ha prodotto ulcere e piccole ferite, come la varicella, ad esempio. In pratica sono la diretta conseguenza di un danno cutaneo più o meno profondo. Il tessuto cicatriziale comincia a formarsi alcune ore dopo la ferita come azione riparatrice da parte del corpo. Il nuovo tessuto che servirà da “collante” tra i lembi di cute è formato da fibre di collagene prodotte dai fibroblasti e sarà irrorato da nuovi vasi sanguigni. La presenza di una cicatrice è il segno che il processo di guarigione è avvenuto.

Processo di cicatrizzazione

La cicatrizzazione è il processo biologico compiuto dal corpo per “riparare” un trauma e può riguardare tutte le strutture del corpo umano: pelle, ossa, tendini, nervi. Tralasciando le cicatrici invisibili, vediamo come la nostra pelle riesce a suturare una ferita.

La durata del processo di cicatrizzazione varia molto a seconda del tipo di ferita, che sia cioè provocata da un atto chirurgico e suturata o sia frutto di un trauma, un’ustione, una malattia…

In genere, comunque, già dopo poche ore dal trauma i fibroblasti hanno prodotto nuovo collagene e l’inizio di nuovi piccoli vasi sanguigni. Queste strutture sono ancora deboli e la ferita appare gonfia e arrossata. I processi di riparazione cellulare avvengono al di sotto di una crosta che cadrà spontaneamente. Una ferita generalmente si considera “chiusa” dopo un mese circa dal suo evento, quando cioè il tessuto mancante stabilizza la sua rigenerazione. È questo il periodo in cui si forma la cicatrice, ma solo dopo oltre un anno la cicatrice mostrerà il suo aspetto definitivo, che non sarà uguale al tessuto circostante, perché non possiede tutti gli elementi del tessuto sano, primi tra tutti gli annessi cutanei, come i peli, e la melanina.

Le cicatrici anomale

Non sempre il processo di cicatrizzazione segue un decorso regolare. Tutte le cicatrici, nella fase iniziale, hanno un aspetto rilevato rispetto al piano della pelle sana circostante, ma poi la situazione si normalizza in alcuni casi, invece, il tessuto cicatriziale diventa di consistenza dura e i margini danno prurito. Il cheloide, invece, è una condizione patologica di cicatrizzazione anomala simile alla cicatrice ipertrofica, ma più acuta. La rimozione di questo secondo caso è più difficile anche chirurgicamente, perché dipende da una predisposizione genetica.